Qui si racconta la storia di Tönle Bintarn, contadino e pastore dell'Altopiano di Asiago, tra la
metà dell''800 e il 1917. In cimbro, l'antica lingua dell'Altopiano, Bintarn vuol dire
“invernatore”, colui che torna per l'inverno. E Tönle lo fa sempre perché alla prima neve,
ovunque si trovi, sente una forte nostalgia per la sua casa. A quel tempo, le esigenze della
vita portavano gli uomini di confine (perché l'Altopiano di Asiago era un confine italiano con
l'Austria) a valicarli in cerca di lavoro, per contrabbandare, per scambiare merci. Si racconta
qui di un uomo libero, che non ama i confini e non si sente straniero in nessun Paese, ma ama
profondamente la sua piccola patria: una casa con un ciliegio sul tetto.
Ci accompagnano le musiche di “Dadaiko”, musiche klezmer, rom, tzigane e mediterranee:
musiche senza confini per farci volare, perché dall'alto i confini non si vedono.
Abbiamo voluto alternare narrazione e lettura per preservare le parole di Rigoni Stern,
intrecciandole con musiche originali ed antiche.
Le storie che Rigoni Stern racconta sono sempre, in qualche modo, delle “piccole” storie,
capaci tuttavia di riflettere con assoluta spontaneità i “grandi” fatti della storia. (Giovanni
Raboni - “La Stampa” 16-12-1978
Lilia Marcucci - Eugenio “il Baci” Canton: attori e lettori
Dadaiko:
Carlo Amori – violino e voce
Guido Miani – chitarra classica
Fabio Ottolina – chitarra acustica e mandòla
Carlo Sgarro - contrabbasso
Mercoledì 17 marzo
ore 20.30
presso Biblioteca della Valchiavenna
via della Marmirola, 7 - 23022
Chiavenna (Sondrio)
ingresso libero
Una storia di confini
(tratto da “Storia di Tönle” di Mario Rigoni Stern)
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