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martedì

articolo di Pasini Cecilia

La magia di unaserataSi è svolto domenicasera in piazza Castello l' XI concerto in onore di Amedeod'Aosta,quest'anno sul ritmo di un "jazz recital" davvero fenomenale. l'anima del concerto esisteva in realtà da molto prima: il suo embrioneè già nelle prove pomeridianee nella cenaa basedi pasta fredda, salamee perle d'artisti.
Quella cena è sicuramente per la vita di Sartirana una delle esperienzepiù creative di sempre. Sì, è recintata fra quattro mura. Sì, i partecipanti sono pochi. Ma attorno a quel tavolo i pensieri volano in terre lontane, da Santiago de Compostelaa New York,oltre i confini di mattoni,di cemento,divorano km e solcano oceanie i partecipanti sono in realtà molti, perchè è per questoche i quattro musicisti
confessano di amare la loro vita, nonostante spesso le loro scelteli portino lontano dalle loro radici, dalla loro terra, dai loro amori,.la amano perchè, sempre
in viaggio,sonoa contatto con personf!diverse da loro, con migliaia di persone concui suonare per una sera e dopo mai più, perchè ritengono che solo con rapporti umaniconpersonedi posti lontani sia possibile cresceree migliorarsi costantemente.Di
artisti la tavola di Beppe e Giuliana è circondata: Beppestesso,Beppe Pasciutti, il nostro "maestro", pittore e artista a 3600 e i quattro musicisti:
Nando de Luca,Nando deL ucajr.,Lenny de Luca e Antonio "Tony"Fusco.
E atmosfera è carica di adrenalina, fra il ripasso,le correzioni, la scelta dei brani da suonare, i quattro cantano,mimandoi loro strumenti, tengono il tempo,discutono sulla durata di questa o di quell' altra nota.
Tre sono giovani, loquaci e spiritosi, il maestro Nando de Luca senior ha qualche anno in più, ma la sua passione per la musica,lo si percepisce,è quella entusiasta
di un ragazzo.
Il maestro non ama parlar di sè, se gli si chiede un'intervista consegna un ieghevolecon informazioni degnedi wikipedia, su cui è riassuntala sua carriera decennale fra Enzo Jannacci e Mina - per dirne alcuni - e in 50 righe sostieneche sia scritto tutto quello che di lui ci sia da sapere. Ovviamente, nonc'è niente di più falso. Quello che di lui può sapere chi cerca di capire come un uomo possa vivere
di musica per una vita intera è quello che si scopre davanti al castello alle 21 e 30. Perchèun uomo può far vedere tutti ì colori del jazz solo chiudendo gli occhi e mettendo tutta la sua passione,per quella musica che da tanti anni gli dà da vivere, nella pressione che imprime ai tasti di un pianoforte; colori, mille tinte nella batteria di Tonjt sfumatureinfinite sulle corde del bassodell'altro Nando; il figlio del maestrO,nei tasti di Lennye,nel suo doppio al piano col padre, nel fiato pesosoffiandoin una fisarmonica con una tale energiada far credere che,davvero,
la musica sia una cosa meravigliosa. Una'cosa' cheè per loro un modo di vivere ed è stata per noi, spettatori, l' ennesima occasione per divertirei, per sorridere, per emozionarcie rendere specialeuna stellata serata d'estate.
Cecilia Pasini

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